giovedì 18 marzo 2010

martedì 9 marzo 2010

Incontinenza idrica

Le seguenti parole vi illustreranno lo status e la completa insolvenza dell’opera recentemente realizzata nel nostro paese. Un’opera imponete per dimensioni ma, a modesto parere, con gravi carenze tecniche e strutturali.
Pensate sia la solita voce isolata che parla senza avere competenza né soluzioni?
L’opera in questione ha delle peculiarità uniche come ad esempio: il muro di contenimento a monte della struttura presenta dei "falsi" tubi di scolo e la parte anteriore amabilmente ricoperta con lastre di porfido




oppure la completa mancanza di un’intera parte di cinta muraria più a valle per consentire, forse, facile accesso ad alcuni terreni.
















Continuando la nostra visita,si riscontra l’esistenza di strade di manutenzione, tutte in cemento, che straziano una parte del sottobosco






ed anche i pozzetti del “troppo pieno” completamente ostruiti da terra e detriti.
















Cosa succederebbe se arrivasse un diluvio di biblica memoria?
Un' idea di contenimento e distribuzione delle acque piovane potrebbe/dovrebbe essere quella di un sistema di punti di raccolta e cisterne disseminati su più quote del territorio interessato che tramite dei sistemi di pompaggio non solo riescono a riparare dalla furia delle acque stesse ma ne facciano una risorsa da distribuire alla comunità locale.
Pensate non sia possibile? E’ già stato fatto, non in America oppure in Giappone ma in Campania. Conoscete i Regi Lagni ? L’opera di contenimento e sfruttamento delle acque voluta dai Borboni che tramite cisterne e canali di scolo, e con l’aiuto della sola forza di gravità, riuscivano a deviare le acque e ad usarle nei modi più utili, come ad esempio l’irrigazione in agricoltura e l’allevamento del bestiame.

lunedì 8 marzo 2010

Lettera aperta ai componenti della Consulta Elettorale


Le elezioni sono ormai prossime. Non possiamo certo esimerci dal fare gli auguri di un buon lavoro a tutti coloro che in questa tornata elettorale saranno impegnati nei più disparati modi nelle varie sezioni. Allo stesso modo non possiamo però esimerci dal dare un consiglio spassionato e specifico ai componenti della Consulta Elettorale.
Da un po’ di tempo gli scrutatori sono scelti non più tramite sorteggio casuale fra gli iscritti nelle liste, ma mediante nomina diretta. Pochi gioni fa si è riunita la suddetta consulta proprio a questo fine. Il nostro consiglio spassionato e specifico consiste nel far sì che venga introdotto un metodo di selezione degli scrutatori che si inquadri in un' ottica di giustizia sociale.
Nulla depone a tutt’ oggi che le nomine dirette siano state fatte come semplici scambi elettorali, certo che l’ adozione di criteri più chiari e giusti non solo allontanerebbe ogni dubbio di questo tipo, ma addirittura vi sarebbe un pur minimo aiuto alle persone che hanno più bisogno/diritto. Una delle strade da percorrere potrebbe essere quella di introdurre un sistema ove anche l’ iscrizione nelle liste fosse condizionata dal possesso di determinati requisiti (es: meriti scolastici, rating economico, quoziente familiare, ecc.) e poi eventualmente procedere al sorteggio fra i vari aventi diritto. Questo è solo una delle possibili strade percorribili, comunque sempre meglio del semplice fornire il nome di questa o quella persona.
Recita l’ articolo 3 della Costituzione:
” Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Evitando inutili e lunghe disquisizioni giuridiche, un punto va precisato. In questo articolo ciò che va colto è il principio unico dell’ uguaglianza nella giustizia sociale. In questa ottica eguaglianza costituzionale significa trattare allo stesso modo persone che partono dallo stesso punto e trattare in modo differente coloro che partono da situazioni differenti.
La speranza è che la situazione differente non sia rappresentata dal come si è votato alle elezioni comunali, ma dalla situazione di diritto/bisogno dei cittadini.

Cordiali saluti

giovedì 4 marzo 2010

RISORSE




Quel è l’unità di misura che stabilisce la ricchezza di una comunità? E qual è il percorso che ci porta a capire qual è la risorsa di un territorio?
A Forchia, il nostro comune, basta alzare gli occhi un momento per capirlo.
Il territorio del comune risulta compreso tra i 160 e i 832 metri sul livello del mare.
L'escursione altimetrica complessiva risulta essere pari a 672 metri. E’ li che risiede la sua ricchezza, il suo oro, in quei 672 metri di escursione in cui prospera la più antica pianta del mondo, nata da una sfida tra Minerva e Nettuno su chi avesse potuto creare la cosa più utile all’uomo: Nettuno creò il cavallo, Minerva l’ulivo. Giove, arbitro nel giudizio, si pronunciò a favore di quest’ultimo, che divenne la pianta sacra a Minerva.
L’ulivo è una risorsa, un mezzo attraverso il quale creare sviluppo, ricchezza, posti di lavoro, specializzato o meno. E’ un mezzo attraverso il quale una zona depressa come la nostra potrebbe risorgere a nuova vita economica, piazzandosi sulle tavole degli Italiani e, perché no, arrivare anche all’estero.
Di consorzi, associazioni di produttori, ce ne sono esempi dappertutto, e non bisogna andare troppo lontano per trovarne qualcuno; se ne trovano anche nella nostra Campania alcuni da cui prendere spunto.
Produzioni che sfruttano i marchi di garazia della legge italiana e comunitaria.
La DE.CO., ad esempio, che aiuta l'economia del territorio interessato poiché costituisce un rafforzamento dell'identità nell'ambito comunale. Inoltre individua luoghi unici ed inconfutabili con la presa di coscienza che tale riconoscimento favorisce una crescente valorizzazione del territorio stesso.
La DE.CO. non deve essere considerata come un marchio di qualità poiché non lo è, come sono le istituzionalizzate D.O.P. [Denominazione di Origine Protetta], I.G.P. [Indicazione Geografica Protetta] e S.T.G. [Specialità Tradizionale Garantita], in quanto è il catalogare, da parte del Comune, le proprie produzioni enologiche e gastronomiche che la tradizione tramanda e ricorda, e come tali valorizzarle attraverso percorsi conoscitivi e di approfondimento.
Ma non è incompatibile con tali denominazioni, e l’esempio è L’olio Extravergine di Oliva "Sannio Caudino Telesino" DOP , in cui, come per magia, ricade il nostro amato, per alcuni, e maltrattato per altri, Comune di Forchia.
Ma chi è preposto a far si che una comunità giovi delle sue stesse risorse e possa fregiarsi di titoli, che sotto certi aspetti, le sono dovuti?
I più, leggendo queste righe, potranno dire che un Comune che si rispetti abbia un assessorato all’agricoltura ( sic! ) che funzioni, che si occupi forse dell’unica vera risorsa del territorio, cercando di far crescere l’economia locale attraverso quelle strade che la Comunità Europea “spiana” a chi vuole percorrerle; cercando di far capire ai giovani che un futuro sostenibile in agricoltura esiste ed è anche radioso, vantaggioso sotto tutti gli aspetti; che il futuro non è solo lontano dalla loro terra o in un lavoro in fabbrica.
Ma, si dirà, come mai, con il susseguirsi degli amministratori locali, non ce ne sia stato uno che si sia occupato di un argomento così importante, vitale, per la comunità?
Forse perché un cittadino informato e felice è meno facile da gestire rispetto ad uno disinformato e frustrato.
E, si dirà ancora,come mai non si è alzata la voce dei quei pochi, contro quegli amministratori distratti, a fargli capire che queste sono le vere risorse del nostro territorio, che conviene sfruttarle prima che vengano sepolte sotto tonnellate di metri cubi di cemento ed asfalto. Forse perché anche loro distratti da altre problematiche di diverso ordine ed importanza!
Intanto, dato che nessuno se ne occupa,che nessuno tratta argomenti che dovrebbero essere affrontati in modo serio ed approfondito, lo fa il nostro blog, con la speranza che qualcuno colga l’occasione per discuterne non solo qui, ma anche in sedi più istituzionali.

AD IMPERITURA MEMORIA.

Per saperne di più:
Asso De.Co.
Ministero politiche agricole e forestali
DOP e IGP

martedì 16 febbraio 2010

Riciclo e risparmio


Un argomento ormai in voga su tutti i mezzi di comunicazione è il ricilaggio dei rifiuti.
Ma come puo’ tornare utile il ricilare i rifiuti per un cittadino?
Applicando con attenzione la raccolta differenziata, ci renderemo conto che il rifiuto organico è circa un terzo dei rifiuti prodotti. Se consideriamo questa parte di rifiuti come una risorsa e non solo come “munnezza”, si prospettano delle soluzioni interessanti che portano non solo ad un minore impatto ambientale, ma anche ad un risparmio sulla nostra bolletta.
Recuperando in proprio il rifiuto organico significa diminuire i costi di smaltimento, rallentare l’esaurimento delle discariche e ridurre gli odori e il percolato in esse prodotti. Consente un risparmio economico con una riduzione del 15%sulla TARSU, limita l’acquisto di concimi organici, substrati e terricci, riduce drasticamente il numero di sacchetti da utilizzare.
MA come avviene tutto questo?
La risposta è semplice: con una compostiera. Ne esistono di diversi tipi e modelli, a prezzi accessibili, ma si possono anche autocostruire.
Il compostaggio è una scelta, importante, non solo per la nostra bolletta e per la corretta gestione dei problemi ambientali, ma anche per la salute del nostro orto e del noistro giardino, nonché dei nostri fiori e piante in vaso.
Un piccolo esempio: la ditta che smaltisce i rifiuti o l’amministrazione locale, distribuisce ad ogni famiglia una compostiera per la frazione di rifiuto organico. La ditta non passa più a ritirare il rifiuto porta a porta e ne trae un guadano in ordine di spesa di gestione per quella parte di rifiuto ed al tempo stesso il comune spende di meno per ottenere il servizio. In fine, ma non ultimo, il cittadino si vede abbattute delle voci in bolletta che adesso non esistono più. L’umido se lo tiene a casa e lo riutilizza.
Insomma, recuperare le sostanze organiche presenti nei rifiuti conviene sotto ogni punto di vista: conviene all’ambiente (meno inquinato da discariche e inceneritori), conviene al nostro orto o ai nostri fiori, conviene perché così si riducono i costi di smaltimento.
Conviene a tutti e a ciascuno.

Da così

A così

lunedì 15 febbraio 2010

Amici in forum


Si è svolto venerdì sera il primo incontro di "Amici in forum", alla presenza di un pubblico composto esclusivamente da giovani. Il tema della serata è stato Ambiente & Salute, con la visione di un documentario ed un' intervista ad un famoso oncologo.
Al termine dell' incontro si è formata l' idea comune che vivere nell' ignoranza (=mancanza di conoscenza)non è più possibile. La tutela dei NOSTRI interessi e della NOSTRA salute non può più essere semplicemente delegata. Il cittadino moderno deve essere consapevole del QUANDO e del COME agire. Per far ciò occorre innanzi tutto impegno e serietà.

giovedì 4 febbraio 2010

Forchia

« due gole profonde, strette, ricoperte di boschi, congiunte l'una all'altra da monti che non offrono passaggi, delimitano una radura abbastanza estesa, a praterie irrigate, nel mezzo della quale si apre la strada; ma per arrivare a quella radura bisogna prima passare attraverso la prima gola; e quando tu l'abbia raggiunta, per uscirne, o bisogna ripercorre lo stesso cammino o, se vuoi continuare in avanti, superare l'altra gola, più stretta e irta di ostacoli. »
(Tito Livio, Ab Urbe condita libri, IX, 2)



Il suo nome deriva probabilmente dal latino forculae che sta per forche, a richiamare la famosa Battaglia delle Forche Caudine quando nel 321 a.C. i sanniti guidati da Gaio Telesino sconfissero due legioni romane e le costrinsero a subire l'umiliazione del passaggio sotto il giogo.
Da allora ne è passato di tempo, ed il nostro paese resiste, parla, ci chiede di non abbandonarlo, di non lasciarlo nelle mani di chi non ne ha cura.
Se passeggiate per i campi in primavera













, o vi fermate a godere di un tramonto in una fresca sera d’ottobre

, vi renderete conto di quanto questi posti possano farsi amare, diventare cari alla memoria.
Ma, haimè, Forchia non è solo un borgo antico e paesaggi bucolici.
E’ anche il paese di opere cominciate e mai terminate ; il paese dove i cittadini si impegnano nella raccolta differenziata ed in alcuni punti persistono ancora mini discariche a cielo aperto, senza controllo; il paese delle ciliegie, dove quasi non ce ne sono più, di ciliegi...
Noi vogliamo occuparci di tutto questo, ed altro ancora. Vogliamo tenerci caro il nostro paese per lasciarlo in eredità ai nostri figli, a chi ci sarà dopo di noi. Vogliamo discutere di sviluppo, agricoltura, acqua, energia, rifiuti e salute... e lo faremo!
Non vogliamo che resti un paese di frontiera, dove chi passa non getta nemmeno uno sguardo, ma un ingresso, una porta aperta attraverso la quale chi si affaccia, entra e trova un posto speciale!